Lingua Divina o Lingua della Luce
“Il suono è il veicolo della creazione nella materia. Come lo descrivono gli Hator, che sono un popolo di esseri di luce estremamente evoluti ed esperti conoscitori dei segreti che legano suono e materia (messaggio che ho ricevuto il 9 agosto 2013): “Il suono è materia sottile, Luce solidificata. Il suono è Luce scomposta in vibrazioni. Il suono ha una coscienza luminosa quando viene emesso da un cuore puro con l’intento di creare secondo la Volontà dell’Altissimo. Ciò che nasce è un materiale energetico che esiste a un livello frequenziale più elevato della materia, in una dimensione parallela. La coscienza di questa creazione è determinata da una forma geometrica armonica iscritta nel suono stesso”.
Per comprendere il messaggio degli Hator possiamo considerare le conoscenze offerte dalla scienza della Cimatica, grazie alla quale si è scoperto che le vibrazioni del suono producono forme geometriche e sono in grado di farlo nella materia. Più il suono è armonico più la geometria creata dalle sue onde sarà simile a un mandala. E ciò è ancora più evidente quando il suono è quello emesso da una creatura dotata di una coscienza divina. C’è una corrispondenza tra suono e geometria e la scienza della Cimatica ha proprio messo in evidenza questa caratteristica. Gli esperimenti svolti sin dagli anni’70 da Hans Jenny hanno dimostrato tra l’altro che la voce umana contiene delle geometrie che variano in base alle frequenze in essa contenute. Per riallacciarci alla definizione data dagli Hator, se il cuore di chi canta è un cuore puro, il suono emesso trasferisce le perfette geometrie divine contenute nella sua Luce.
Proprio perché esiste una reciprocità tra suono e geometria, il Linguaggio della Luce, ovvero la geometria iscritta nella luce, può essere tradotta in suoni o frequenze e viceversa. Come ci suggerisce la scienza della Cimatica, infatti, partendo da un suono possiamo determinare l’univoca geometria in esso contenuta.“ E viceversa.
Tratto dal libro La gnosi dell’Amore Divino. Rivelazioni sui misteri di Sophia.
Era il 2011 quando, durante una sessione individuale di guarigione spirituale, inizia ad ascoltare nel cuore parole diverse, che non avevano un significato razionale. Mentre emergevano quei suoni e quelle sillabe sentivo un forte calore che pervadeva tutto il mio corpo, emozioni nuove, gioiose, ricche di espansioni. Fui molto colpita perché non sapevo cosa mi stava succedendo. Intuivo che quello che giungeva era un linguaggio molto antico che sapevo che non apparteneva all’umanità. Ma chi era che comunicava con me senza che io capissi ciò che mi stava dicendo? Per rispondere a questa domanda e comprendere profondamente la natura di quell’esperienza mi ci sono voluti anni. Come sempre il divino, per espandere la mia coscienza e risvegliare la mia Natura Divina, mi ha semplicemente fatto vivere esperienze divine, offrendomi solo molto tempo dopo spiegazioni e conoscenza di quei processi che avevo sperimentato.
Linguaggi antichi e cosmici
Vorrei aprire una piccola parentesi prima di procedere. A causa dell’enorme confusione che esiste nel mondo della moderna spiritualità su molte tematiche moderne e antiche che vengono spesso accostate barbaramente (chissà perchè!… forse per rendere il messaggio che si trasmette il più possibile condiviso dalla massa? O magari, per cavalcare l’onda dei trend spirituali e di quelli legati a culture esotiche?), ci tengo a sottolineare che il Linguaggio o Lingua della Luce o Lingua Divina di cui sto parlando in questo articolo non discende da alcuna cultura sciamanica, nè da altre culture umane, tantomeno da filosofie spirituali di alcun tipo. La lingua di cui parlo in questo articolo è lingua divina che fu portata e insegnata da Sophia per la prima volta sul Pianeta Terra con la prima civiltà di Atlantide. La mistificazione della conoscenza è ancor più evidente in Italia che nel resto del mondo. In linea generale, quasi ovunque, con il termine “language of light” ovvero lingua-linguaggio della luce, si intende esattamente ciò di cui sto parlando nell’articolo.
Riprendiamo adesso il racconto.
La prima lingua che fui in grado di riconoscere fu la lingua che si parlava nella prima Atlantide. Fu il linguaggio che giunse per primo. Ciò non vuol dire che potevo comprendere razionalmente il significato di ogni singola parola, bensì ne riconoscevo il suono, i toni, la melodica e la gioiosa e squillante cantilena. Poi giunse la comprensione del significato di alcune sillabe e codici e modi di dire che si usavano ad Atlantide. Per esempio ci si salutava pronunciando queste parole: “ACMEET DANA ROTI”, che vuol dire qualcosa di simile a: “Io ti riconosco”.
Da li in poi le mie sessioni si trasformarono in sessioni di attivazione del Dna. Le guide spirituali e le Famiglie cosmiche legate all’anima che stavo trattando, si presentavano in sessione per offrire il loro sostegno al risveglio della coscienza condividendo attraverso di me, in questo strano linguaggio, sillabe sonanti di migliaia di frequenze diverse, capaci di risvegliare il ricordo dell’Origine e il legame con la Famiglia Spirituale.
Man mano che andavo avanti facendo ciò che il divino mi richiedeva, giungevano dalle Forze della Luce le spiegazioni su ciò che era quel linguaggio e su ciò che io facevo quando mi si chiedeva di utilizzarlo sulle anime o per la guarigione di Madre Terra. Da loro, quella lingua sacra, fu sempre chiamata Linguaggio della Luce.
Messaggi
16 ottobre 2013 – Maestri delle alte gerarchie della Luce – Il Linguaggio della Luce.
Il Linguaggio della Luce è un linguaggio vibrazionale che parla direttamente da cuore a cuore. Non ha bisogno di passare attraverso la mente. Al nostro livello di coscienza tutto è unificato, non vi è più separazione tra cuore, mente e anima. Tutto è Uno. Così che tale linguaggio riporta questa unità interiore, questa unificazione, la restituisce, poiché è come se con esso, anima, cuore e mente fossero un tutt’uno ed entrassero all’unisono nella luce. Il Linguaggio della Luce trasferisce le vibrazioni di chi lo parla e non è mai uguale. Perché ha infinite possibilità. Le vibrazioni di cui parliamo parlano di Amore Divino, di sentimenti divini che appartengono a una sfera più elevata di quella umana, a una sfera cosmico-spirituale che solo adesso gli esseri umani stanno riscoprendo. Il Linguaggio della Luce porta in terra attraverso chi lo parla oggi questa unificazione. È capace di attivare i ricordi cellulari dell’unità, dell’unione con la Luce.
Il Linguaggio della Luce che parlano alcuni canali sulla Terra è sempre lo stesso, ma cambia la vibrazione, la qualità e le sfumature di Amore Divino che esso esprime perché dipende dal livello di coscienza e di elevatezza della loro anima. Tu porti il ceppo madre di questo linguaggio. Attraverso questo linguaggio, dalle sfere più elevate dove esiste il tuo spirito, con tutto il tuo amore per il Creatore Supremo, all’unisono hai dato vita attraverso il Linguaggio della Luce a corde geometriche e sinfoniche. Quando usi il Linguaggio della Luce dentro di te passano milioni di informazioni frequenziali di Amore Divino che si fondono in un unico suono. Escono sillabe sonanti di forza, coraggio, amore, dolcezza e preghiera che parlano alle anime.
Irene: Come è possibile che il mio Linguaggio della Luce possa risvegliare i cristalli? Perché la tua è la matrice originaria dalle cui geometrie furono creati i loro corpi. Pertanto, tu risvegli una loro funzionalità che vibra in questa dimensione materiale. Risvegli l’intelligenza dei corpi. La coscienza esiste perché esiste un corpo che la contiene altrimenti non potrebbe rivelarsi. Il corpo è importante tanto quanto l’anima e il sé. Ma va utilizzato al meglio poiché esso possa svolgere tutte le funzioni anche quelle multidimensionali più elevate. È solo attivando e risvegliando la matrice del corpo, il Dna, che l’entità di Luce o l’anima può ritornare, prendere nuovamente spazio nel corpo e svolgere le funzioni dall’interno. Il corpo dei Figli e delle Figlie della Luce una volta funzionava perfettamente all’unisono con la luce. Era dotato di cellule risvegliate che funzionavano su schemi geometrici extra-universali, appartenenti a geometrie così complesse che provengono dalle Cinque Galassie.
Irene: Quando canto nel linguaggio della Luce canalizzo le frequenze dell’Universo delle Cinque Galassie? Cantare vuol dire chiamare all’unisono la natura energetica e spirituale di quelle dimensioni a cui l’anima appartiene e tu appartieni all’Universo delle Cinque Galassie, ecco perché risvegli i corpi con cui la natura si manifesta. Quando canti porti giù quelle frequenze che sono innumerevoli ed estremamente diversificate. Così tu apri i varchi anche all’interno della natura degli esseri visibili e invisibili nella materia. È un’attivazione materica del ricordo e quindi è come se dessi la possibilità alla coscienza della natura di riappropriarsi del suo potere.
Adesso la natura si potrebbe dire che è morta. Anche se viva essa non è divinamente intelligente. Nel senso che non sta usando tutte le sue capacità. Ma un giorno, come tu già sai, essa tornerà a essere viva e coscientemente intelligente più di quanto non lo sia oggi in un modo che nessuno può ancora immaginare.
La Lingua della Luce o Linguaggio della Luce offre una potente azione trasmutante sulle cellule perché le frequenze che giungono attraverso il suono contengono delle chiavi armoniche che il Dna riconosce e riproduce, rendendo nuovamente accessibili alla coscienza le parti dell’anima che furono imprigionate dalla caduta della prima Atlantide.
Funzionalità
Il linguaggio della Luce è uno strumento che ha molteplici scopi che non riguardano solo l’attivazione del Dna o il risveglio della coscienza ma anche la guarigione spirituale delle parti impure dell’anima. È la Sacra Sillaba in grado di distruggere qualsiasi oscurità presente nell’anima.
“Nella guarigione multidimensionale il canto della voce diventa fondamentale per combattere contro l’oscurità. Il suono della voce è come un laser nel quale è concentrata tutta la forza della Luce dell’anima che va a colpire le oscurità presenti (…). Per procedere invece alla distruzione definitiva di demoni, entità oscure e arconti è necessario utilizzare il suono della voce nella sua più elevata forma divina, ovvero nel Linguaggio della Luce.“
Tratto dal libro “La gnosi dell’Amore Divino. Rivelazioni sui misteri di Sophia”
Sono oltre nove anni che parlo la Lingua della Luce e non ho mai pubblicato registrazioni di suoni o di guarigioni perché così richiesto dalle mie guide spirituali. Ma il Tempo Divino richiede ora la pubblicazione di suoni e frequenze che risveglieranno nelle profondità del cuore delle anime, il ricordo dell’Origine e delle frequenze dell’Universo delle Cinque Galassie. Pertanto rimani in ascolto perché prossimamente metterò a disposizione meditazioni gratuite nella Lingua della Luce.